L’igiene delle mani

Sono passati  oltre 170 anni da quando il dr. Semmelweis, lavorando all’ospedale universitario  di Vienna, riuscì a identificare le cause che portavano a morte le puerpere ricoverate: erano le mani dei medici e dei tirocinanti medici,che prima del classico giro visite in corsia,infettavano le puerpere.  A quel tempo non esistevano i guanti e il lavaggio delle mani era effettuato in maniera molto superficiale e pertanto  le povere puerpere venivano infettate con esito letale.

Il Dr. Semmelweis, con i suoi studi,capì per primo la correlazione tra il lavaggio delle mani e le infezioni. Elaborò una sorta di procedura igienica che prevedeva l’utilizzo di soluzioni a base di cloro (all’epoca  clorina) e la mortalità scese ben oltre il 90%.

La comunità scientifica dell’epoca lo irrise e lo isolò a tal punto da farlo ricoverare in un ospedale psichiatrico, dove morì per infezione per le ferite provocate dalle percosse subite  dalle guardie. Il Dr  Semmelweis venne riabilitato alcuni anni dopo e il suo insegnamento appare quanto mai attuale oggi, da parte delle autorità sanitarie governative di tutto il mondo.

Per tutti gli operatori della sanità (medici ,infermieri, oss) vale la pena evidenziare, ancora una volta, le modalità del lavaggio delle mani: sociale o routinario a inizio del turno di servizio e per almeno 1 minuto; antisettico quando si è a contatto con i pazienti, specie con deficienze immunitarie, prima e dopo manovre invasive e per almeno 3/4 minuti;  pre-operatorio come preparazione agli interventi chirurgici e per almeno 5/6minuti lavando anche gli avambracci . Si tratta di misure igieniche fondamentali per prevenire il rischio infettivo.

Detto questo, occorre evidenziare,per quanto riguarda la pratica quotidiana (singoli cittadini, famiglie), che l’igiene delle mani, quale fondamentale misura singola per la prevenzione del rischio infettivo, richiede una corretta esecuzione onde evitare che non venga alterato il film idrolipidico  che rappresenta una barriera di difesa.

La cute è un organo barriera che svolge un ruolo fondamentale nella difesa dell’organismo dall’ambiente esterno. La cute integra rappresenta una sorta di barriera nei confronti della penetrazione di numerosi batteri e virus ed è per questo che la sua integrità è fondamentale per preservare l’organismo da malattie infettive.

Il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), causa dell’attuale pandemia,  si trasmette attraverso la saliva e contatti diretti  personali, innanzitutto le mani contaminate. Questo virus non è in grado di attraversare la cute. Le micro-gocce di saliva (droplet) eliminate dai malati,sospese nell’aria, si depositano sulle mani, gli oggetti e in questo modo potrebbero veicolare il virus, se portate in bocca, o attraverso contatti diretti personali, come semplici strette di mano.

In conclusione: acqua e sapone per il lavaggio sociale; antisettico prima e dopo manovre invasive; pre-operatorio prima di interventi chirurgici. Il lavaggio delle mani è una misura fondamentale ma non deve diventare maniacale, onde evitare di compromettere il ruolo barriera della nostra cute  che naturalmente deve essere sempre integra e ben curata.

Articolo di Antonio Mancini – Infermiere e Docente Aifitec

L’Operatore Socio-Sanitario, e con formazione complementare, in Centrale di Sterilizzazione.

L’OSS è l’operatore che in seguito all’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, secondo quanto dettato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, provvedimento del 22 febbraio 2001,art.6, e precisamente nelle “competenze” riportate nell’allegato B, svolge per quanto riguarda l’aspetto relativo alla Centrale di Sterilizzazione, alcune attività di “preparazione” al processo di sterilizzazione.

Viene specificato, infatti, che l’OSS “sa curare il lavaggio, l’asciugatura e la preparazione del materiale da sterilizzare”.

Nel 2003, con l’Accordo tra il Ministero della salute, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, per la disciplina della formazione complementare in assistenza sanitaria della figura professionale dell’OSS, “è stata approvata la figura dell’Operatore Socio Sanitario specializzato o piu’ propriamente l’Operatore Socio Sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria (OSSS)”.

Entrando nello specifico della “Sterilizzazione”, bisogna ricordare che tutto il processo, inteso dalla decontaminazione allo stoccaggio dei materiali sterili, è un argomento complesso, per la normativa in materia, l’eterogeneità dei prodotti, la tipologia delle apparecchiature impiegate e non ultimo il livello di conoscenze degli operatori dedicati.

La qualità del processo di sterilizzazione rappresenta una delle armi più efficaci nella prevenzione di agenti causa di malattie infettive in ambito assistenziale e per questo motivo è necessario che le diverse fasi di trattamento dei dispositivi medici da riprocessare siano effettuate in maniera corretta e precisa.

Essendo il processo di sterilizzazione una forma di assistenza “indiretta” al paziente, l’Infermiere si “avvale” della collaborazione dell’operatore di supporto (OSS), agendo insieme e/o trasferendogli l’attuazione di intervento, senza parteciparvi di persona, ma mantenendo la responsabilità del risultato del processo.

Il termine che maggiormente  esprime il processo di trasferimento di un’azione pianificata all’operatore di supporto è “attribuzione”; cioè assegnazione, riconoscimento, fondato su un giudizio, di ciascuna delle mansioni, funzioni o doveri propri di un ufficio, che proviene da un documento scritto o da una norma.

Sostanzialmente, gli strumenti che gli operatori sono tenuti a conoscere, utilizzare ed applicare, sono rappresentati, nella realtà sanitaria, e quindi nella Centrale di Sterilizzazione che in essa si colloca, da:

  • linee guida
  • procedure e protocolli
  • job description
  • istruzioni operative

Nella Centrale di Sterilizzazione, l’OSS, sulla base degli strumenti sopra descritti, attraverso l’esistenza di una prescrizione infermieristica e di una valutazione del contesto operativo, ha una sua “attribuzione”.

Le attribuzioni nelle aree, in cui gli OSS operano, si suddividono come segue:

◊ Accettazione del materiale in arrivo in Centrale di Sterilizzazione.

◊ Identificazione dei containers e del loro contenuto.

◊ Compilazione schede di accettazione (informatizzate o manuali).

◊ Movimentazione del materiale da riprocessare.

◊ Smontaggio dello strumentario articolato.

◊ Pulizia dei dispositivi medici utilizzando:

   → Metodo manuale (ove richiesto dal produttore del dispositivo).

   → Lavatermodisinfettori.

   → Lavaggio ad ultrasuoni (es.:strumenti di microchirurgia)

 ◊ Per tutti i dispositivi medici non immergibili, detersione manuale e asciugatura.

◊ Scarico materiali dalle lava strumenti

◊ Controllo dell’avvenuta pulizia dei dispositivi medici, attraverso gli  indicatori di lavaggio e il controllo dei parametri delle lavastrumenti.

◊ Assemblaggio degli strumenti nel rispetto delle chek list.

◊ Scelta del confezionamento più idoneo: fogli in TNT, container buste, e riscontro, tramite le chek list, degli strumenti da inserire nelle varie confezioni.

◊ Etichettatura dei dispositivi medici da sterilizzare per la tracciabilità del processo tramite sistema informatico o manuale.

◊ Trasporto dei dispositivi medici processati nel deposito sterile.

L’OSS con formazione complementare, oltre alle precedenti attribuzioni, conformemente alle direttive del personale infermieristico, nelle zone pulita e sterile dispone della facoltà di:

◊ Effettuare il caricamento delle autoclavi.

◊ Impostare e registrare il ciclo di sterilizzazione.

◊ Verificare la realizzazione del ciclo di sterilizzazione attraverso la stampa dei dati.

◊ Scarico dalle sterilizzatrici del materiale processato.

L’Operatore Socio Sanitario Specializzato è un collaboratore importante nelle Centrali di Sterilizzazione.

Dopo un periodo di formazione sul campo, si inserisce, di fatto, nell’organizzazione del processo di sterilizzazione.

E’ una nuova figura che può supportare validamente il professionista infermiere, integrandosi in un sistema complesso di “team work”

concorrendo, di fatto, con tutte le altre figure, al raggiungimento dell’obiettivo finale che è quello di fornire al cittadino utente un servizio di elevata qualità.

Reggio Cal. 10.02.2020                             Antonio Mancini

                                                   Coordinatore Centrale di Sterilizzazione

                                                          Grande Ospedale Metropolitano

                                                                   Reggio Calabria

Igiene del paziente autosufficiente, il supporto dell’Oss

L’assistenza al paziente autosufficiente durante l’igiene, procedura Oss

Un paziente autosufficiente è pur sempre un paziente. Per questo motivo non va mai abbandonato a sé stesso per tutto il periodo del ricovero ed è compito dell’infermiere, da una parte, e dell’operatore socio sanitario, dall’altra, di seguirlo e guidarlo in tutte le fasi della giornata. Anche durante l’igiene personale in bagno.

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Lavarsi le mani salva la vita. Ecco come fare… Siliquini (CSS): “Farlo bene è semplice e decisivo”

Lavarsi le mani salva la vita: sì, ma come? Ecco come fare.

Perché, in occasione della recente Giornata mondiale per l’igiene delle mani, è bene ribadire le poche semplici regole messe in campo dalle istituzioni sanitarie, a cominciare dal WHO, e spesso ignorate da tanti.

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