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In Italia ogni anno ci sono ancora centinaia di casi di malaria. Ecco cosa fare in caso di viaggi in zone a rischio

Anche se sembra lontana la malaria ci riguarda più di quanto siamo abituati a pensare.

È estremamente diffusa in tutto il mondo ed è tra le principali malattie di importazione. Dai farmaci alle norme comportamentali, le indicazioni da seguire se si intende recarsi in uno dei Paesi ad alta endemia di malaria

Se il genere di zanzara “Anopheles” è poco conosciuto, le conseguenze della sua puntura sono molto note, possono essere letali. È infatti la zanzara che, se infetta, trasmette la malaria, la principale causa di morbilità e mortalità in molti Paesi del mondo.

«La malaria è una malattia estremamente diffusa in tutto il mondo – specifica Giovanni Rezza, Direttore del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità – ed è un problema di sanità globale molto rilevante».

Ma qual è la situazione in Italia? La malaria è in realtà scomparsa dal nostro Paese negli anni Cinquanta, tuttavia «ogni anno – prosegue Rezza – abbiamo alcune centinaia di casi “di importazione” in viaggiatori o in persone che provengono da Paesi ad alta endemia di malaria». Coloro che si recano in regioni dove il rischio di acquisire la malattia è particolarmente esteso, come la gran parte delle regioni intertropicali, soprattutto africane, ed alcune aree a clima temperato-continentale, dovrebbero quindi far attenzione ad alcune indicazioni di natura comportamentale e preventiva.

«Chiunque si rechi in una di queste zone – spiega Rezza – deve sapere che dovrebbe fare una profilassi con chemioterapici, cioè con farmaci che riducono il rischio di acquisire la malaria, e prendere dei provvedimenti che possano ridurre il rischio di punture da zanzare».

Nonostante non esista un farmaco antimalarico, la profilassi farmacologica, o chemioprofilassi, riduce il rischio di infezione. La scelta del regime di profilassi antimalarica dipenderà da fattori quali l’itinerario, la stagione e la durata del viaggio, le condizioni di salute e l’età del viaggiatore ed eventuali precedenti reazioni allergiche a farmaci antimalarici. In base al farmaco scelto, l’assunzione dovrà essere giornaliera (come nel caso di atovaquone-proguanile o doxiciclina) o settimanale (se si sceglie la meflochina), da iniziare in ogni caso prima dell’arrivo nella zona a rischio di malaria.  

Per quanto riguarda la profilassi comportamentale, il Ministero della Salute consiglia di evitare di soggiornare all’aperto dal tramonto all’alba, quanto le zanzare anofele sono attive; di indossare abiti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo; di applicare sulla cute esposta repellenti per insetti a base di DEET o di KBR; dormire in stanze dotate di condizionatore d’aria o di zanzariere alle finestre o da letto; in assenza di zanzariere o di impianti di aria condizionata, si consiglia di spruzzare insetticidi a base di piretro o di suoi derivati oppure di usare diffusori di insetticida.


Fonte: Sanità Informazione