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Occhio secco: smog, alimentazione e device elettronici i fattori scatenanti

Che cos’è la sindrome dell’occhio secco e come si manifesta?

In Italia ne soffre il 25% della popolazione generale: colpisce soprattutto le donne dopo i 45 anni (50%) e quelle in menopausa (90%). A far chiarezza su un disturbo spesso ignorato e sottovalutato è il Centro Italiano Occhio Secco.

L’occhio secco si manifesta quando le lacrime non sono sufficienti a mantenere sana e protetta la superficie anteriore dell’occhio. Questo causa vari sintomi che vanno dal bruciore e prurito alla sensazione di corpo estraneo passando per la fotofobia fino ad arrivare al dolore e alla difficoltà ad aprire spontaneamente gli occhi al mattino.

Il 50% dei portatori di lenti a contatto soffrono di occhio secco; inoltre, l’ambiente in cui viviamo e lavoriamo è fondamentale: l’aumento dell’inquinamento atmosferico, un condizionamento scorretto o l’ambiente di casa troppo secco possono infatti causare secchezza oculare.

A tutto questo si aggiunge l’abuso di computer, tablet e smartphone. Usarli per troppe ore durante il giorno e a distanza troppo ravvicinata può non solo causare problemi alla vista, ma alterare sensibilmente la produzione di film lacrimale.

Come scoprire se l’occhio è secco? La scienza ha oggi a disposizione svariate apparecchiature mediche anche sofisticate che permettono all’oculista di effettuare questa diagnosi in tempo reale: sono assolutamente da evitare le diagnosi e cure “fai da te”. Il medico oculista valuterà una serie di parametri ed insieme al paziente sceglierà il sostituto lacrimale e la terapia giusta per il caso specifico.

La sindrome dell’occhio secco  va correttamente diagnosticata correttamente da uno specialista ma anche noi, nella nostra quotidianità, possiamo iniziare cambiando le nostre abitudini scorrette e seguendo alcuni accorgimenti:

  1.  Bere molta acqua e mangiare più frutta e verdura aumenta l’idratazione generale dell’organismo, aumentando di conseguenza la produzione lacrimale.
  2. Controllare l’umidità dell’aria negli ambienti dove viviamo, dormiamo e lavoriamo, soprattutto in presenza di bambini ed anziani.
  3. Limitare l’uso di device elettronici come pc, tablet e smartphone e tenere questi strumenti alla giusta distanza, almeno 30 centimetri dal viso.

Fonte: Sanità Informazione