Pulizia della protesi dentaria: la procedura per l’igiene della dentiera

Cosa bisogna sapere per occuparsi delle protesi dentarie

Diversi milioni di italiani “over 65” portano una protesi dentaria, molti altri anche al di sotto di questa fascia d’età. È dunque statisticamente probabile che più di una volta nella propria vita lavorativa, un Operatore socio sanitario debba trovarsi a gestirne una. In questo contesto, diventa importante saperle distinguere, pulire e conservare.

La bocca, insieme agli occhi, sono il nostro biglietto da visita. Quando incontriamo qualcuno, questi presumibilmente si soffermerà sul nostro sguardo e il nostro sorriso. E se la dentatura sarà curata non avremo paura a mostrarlo. Se al contrario sarà sporca magari proveremo imbarazzo a parlargli.

Stessa cosa vale per chi al posto dei denti naturali porta una protesi dentaria. C’è un’aggravante però, e cioè che chi ha in bocca un impianto o una dentiera forse si sente già a disagio a parlare, mangiare e ridere in presenza di altre persone. E magari sta soffrendo anche di problemi legati all’adattamento della protesi come dolori, difficoltà a muovere la bocca, a masticare, secchezza della mucosa orale, ecc.

Occuparsi dell’igiene delle protesi dentarie di un assistito vuol dire quindi non solo garantire che la sua bocca sia sana e funzionale, ma vuol dire anche curare un fattore estetico che contribuisce al suo stato di benessere psico-fisico.

Questa premessa è fondamentale per comprendere che quando si parla di interventi assistenziali ad una persona, soprattutto se a lungodegenza, non esistono procedure di serie A e di serie B. Tutto va quotidianamente svolto con cura. A meno che non ci siano disposizioni mediche o infermieristiche prioritarie o emergenze/urgenze da gestire nell’immediato.

Accettazione del paziente e conservazione della protesi dentaria

Prima di soffermarci sull’igiene della protesi è necessario fare un passo indietro, all’accettazione del paziente.

Al momento dell’accoglienza infatti, infermieri, tecnici o Oss devono chiedere espressamente al paziente se è portatore di protesi mobile e verificarne il suo stato. Se è integra oppure no.

Questo perché serve ad attivare una serie di procedure utili alla sua conservazione, che sono:

  • consegnare al paziente un contenitore apposito, etichettato con nome e cognome. Se la persona vuole usarne uno proprio deve essere segnalato
  • compilare il “Modulo per la custodia delle protesi mobili” e farlo firmare all’utente o a chi ne fa le veci in quel momento
  • inserire il modulo nella documentazione clinica del paziente
  • far conservare al paziente immediatamente o quando sarà necessario, il contenitore con la protesi in un luogo sicuro.

Protesi dentarie: Tipologie di dentiera

Un’altra parentesi che merita di essere aperta riguarda la tipologia di dentiere.

A noi basta sapere che esiste una grande distinzione tra:

  • protesi fisse, cioè che non possono essere rimosse
  • protesi mobili, che al contrario possono essere tolte facilmente dal portatore.

Quest’ultima tipologia può essere parziale o totale. Nel primo caso, la protesi è ancorata ai denti naturali o artificiali tramite dei ganci. Nel secondo caso, la protesi sostituisce una o entrambe le arcate dentarie poggiando solo sulle mucose e sull’osso della persona.

Altre tipologie, che scorriamo velocemente sono:

  • combinata
  • fissa su impianti
  • avvitata/cementata.

Un’altra cosa da sapere è che i materiali di cui è composta la protesi sono molto sensibili e delicati, come la resina, la ceramica o i compositi e per questo motivo bisogna trattarli con massima attenzione e delicatezza.

Igiene della dentiera: La procedura

Dopo questa infarinatura generale è possibile elencare la procedura da seguire per l’igiene della dentiera, che sia parziale o totale poco importa.

  1. Lavarsi le mani prima e dopo l’intervento
  2. Indossare i guanti monouso
  3. Staccare o, se il paziente è in grado di farlo da solo, fare rimuovere la dentiera usando pollice e indice e facendo piccoli movimenti con le dita
  4. Mettere la dentiera in un recipiente, solitamente di plastica per evitare di danneggiare accidentalmente la protesi
  5. Spazzolare la dentiera, dall’alto verso il basso, con un apposito spazzolino non duro e acqua fredda, perché soprattutto alcune resine potrebbero alterarsi se a contatto con il calore
  6. Usare il dentifricio o un sapone liquido per eliminare residui di cibo, che potrebbero favorire la comparsa di placca e tartaro. Anche la scelta del dentifricio deve essere oculata, non si può utilizzarne uno troppo abrasivo
  7. Risciacquare sotto l’acqua corrente
  8. Verificare il risultato finale
  9. Depositare in un contenitore pulito, in attesa che il paziente abbia finito l’igiene del cavo orale
  10. Fornire all’assistito: uno spazzolino con le setole morbide per massaggiare le gengive e il palato e favorire così una buona irrigazione sanguigna, un bicchiere con colluttorio, arcella se il paziente è allettato, dentifricio nel caso ci siano anche denti naturali e asciugamani
  11. Controllare che il cavo orale sia integro e che il paziente non senta dolore
  12. Posizionare nuovamente la dentiera, facendo attenzione a fissarla correttamente. Per questo può essere utile l’ausilio di sostanze adesive in crema, in polvere o in strisce. Varia in base alle abitudini della persona
  13. Registrare sempre la prestazione
  14. Informare l’infermiere di eventuali anomalie.

Nel caso in cui il paziente non voglia o non possa tenere la protesi in bocca, è necessario sostituire il passaggio 12 con uno dei seguenti metodi di conservazione:

  • avvolta in una salvietta, purché umida per prevenire la disidratazione della resina e poi chiusa all’interno dell’apposito contenitore dentro un cassetto sicuro
  • direttamente immersa nel contenitore insieme ad una pastiglia o soluzione a base di ossigeno nascente. Fattori molto importanti per prevenire la crescita di batteri aerobi. Poi, conservare in un luogo sicuro.

  • Non immergere la dentiera per troppo tempo in acqua semplice, perché comporta la comparsa di batteri
  • Durante la pulizia della protesi, eliminare sempre i residui della pasta adesiva, strofinando con una garza bagnata.

 

Fonte: Nurse24.it